Ester Brusorio

Abstract:

Scopo di questa tesi è stato quello di indagare una delle problematiche maggiormente discusse in sede antitrust e cioè l’applicazione della dottrina delle Essential Facilty nell’ambito delle proprietà intellettuali. La necessità di applicare tale dottrina , di origine statunitense, nasce con l’avvento dei settori della new economy dove oggetto di scambio non erano più beni materiali bensì idee e conoscenze e nell’ambito dei quali le regole e gli strumenti che erano stati usati nella old economy per definire i margini di tutela per gli operatori del mercato, non erano più in grado di governare lo sviluppo di questo nuovo settore. Di particolare importanza è stata la nascita di nuovi settori quali quello delle biotecnologie e dell’informatica, campi ad alto contenuto di nuova conoscenza, per i quali viene accordata tutela tramite la concessione di diritti di privativa, in particolare tramite il copyright. Il carattere maggiormente “protezionistico” di esso rispetto al brevetto ha portato i produttori delle nuove tecnologie a voler vedere riconosciuta per le proprie opere tale tutela, ma l’applicazione indiscriminata della disciplina del copyright su opere d’ingegno che rivestono carattere pratico può produrre distorsioni della concorrenza. Si rende così inevitabile il contrasto tra la disciplina del diritto antitrust volta a tutelare l’effettiva concorrenza sul mercato e l’esercizio dei diritti di proprietà industriale ed in particolare del copyright. Per garantire la salvaguardia del paradigma concorrenziale in relazione all’accesso ad infrastrutture di pubblica utilità nell’ambito del diritto antitrust statunitense nacque “l’Essential Facility Doctrine”, la quale successivamente venne adattata per arginare le problematiche di chiusura dei mercati della new economy ed in particolare trovò applicazione in quei casi in cui copyright e brevetto fossero essenziali per la produzione di nuovi beni o servizi. Con questo lavoro sono andata da prima ad indagare cosa sia effettivamente la dottrina dell’essential facility, quando come sia nata e come essa abbia trovato applicazione nell’ambito del diritto comunitario e nazionale. Nel secondo capito di questa tesi la mia attenzione si è invece spostata sulla natura dei diritti di proprietà industriale indagandone soffermandomi in particolare sul diritto d’autore e considerando poi quando in tale ambito si possa affermare di essere in presenza di una essential facility. Nell’ultima parte del mio lavoro ho voluto, poi, analizza le più importanti sentenze che in ambito comunitario hanno rilevato come l’applicazione dell’essential facility doctrine fosse al fine di limitare il potere escludente dei titolari di proprietà intellettuale che ne volessero fare uso per far venir meno un efficiente livello di concorrenza.